Presentazione

In particolare nell'ultimo decennio, si è sviluppata una forte offensiva di delegittimazione delle organizzazioni sindacali, tesa a metterne in discussione da un lato la legittimità e dall'altro la stessa natura.
 
La risposta a tale offensiva deve muoversi sia sul terreno negoziale in senso stretto, attraverso pratiche negoziale coerenti e il rigetto di accordi che snaturano ruolo e funzioni dei sindacati (vedi accordo separato sul nuovo modello contrattuale), sia nella direzione di riscoprire e ridare vigore politico e culturale alle loro fonti di legittimazione.
 
La legittimazione dell'organizzazione sindacale nasce sicuramente dalla storia del movimento operaio e contadino, ma si nutre anche dei principi e dei dettati contenuti nella Carta Costituzionale, a partire dall'art. 1 che pone il lavoro, e quindi i lavoratori, a fondamento della Repubblica. Una scelta di portata storica con cui si riconosce al movimento dei lavoratori un ruolo progressivo di evoluzione del diritto, dell'economia e della società.
 
Questo riconoscimento trova un suo spazio giuridico esplicito negli artt. 39 e 40.
L'identità di cui viene rivestito questo diritto è caratterizzata dal fatto che può essere esercitato solo all'interno di una dimensione dell'agire sociale e collettivo, una dimensione autonoma dallo Stato e dagli Enti Pubblici.
Questa “autonomia” che caratterizza il diritto all'organizzazione sindacale e allo sciopero, in realtà può essere estesa ad ogni elemento di diritto definito dalla Costituzione, intendendo questo come elemento di non negoziabilità e in definitiva come principio fondante della laicità dello Stato.
 
Diritto alla formazione e laicità dello Stato è l'altro elemento di approfondimento che il seminario intende affrontare, in particolare per quanto discende dall'art. 33 della Costituzione.

Pubblichiamo di seguito il resoconto della giornata. Vedi anche le nostre foto e il video.

Aspettando il congresso nazionale