Vai alla web cronaca della mattina
Ore 16.00
Iniziano gli interventi di saluto degli invitati.
Achille Massenti, nel portare il saluto dello SNALS, conferma che molte valutazioni divergono ma che vi sono anche importanti elementi di convergenza con la FLC CGIL, in particolare: l'opposizione ai tagli del personale della scuola e la creazione di un unico comparto che comprenda scuola, università e ricerca.
Ore 16.20
Interviene in rappresentanza della UIL Scuola Pino Turi. La relazione di Pantaleo, dice Turi, conferma il bisogno di sindacato poiché si è inceppato il rapporto tra paese reale e paese legale. Per ricostruire questo rapporto è necessario un sindacato partecipativo e contrattualistico di cui le RSU sono centro e base. Sì alle elezioni RSU nella scuola entro novembre. Bisogna trovare una posizione unitaria da portare nella conferenza Stato-Regioni dove gli equilibri sono cambiati.
Ore 16.30
Interviene Angela Nava, Presidente del Comitato Genitori Democratici (CGD). Considera un atto simbolico di grande portata che la FLC CGIL inviti un'associazione di genitori: dimostra che la sua volontà di non essere autoreferenziale è autentica. La CGIL ci è partner nella difesa dei diritti dei minori che si esplica anche nella laicità nella scuola. Gli Stati Generali sulla scuola saranno un'occasione importante per elaborare insieme un nuovo modello di scuola pubblica per tutti nelle nuove accezioni che i tempi ci impongono.
Ore 16.40
Il gruppo musicale "Settimino di Sassofoni" torna sul palco per una seconda serie di brani:
Michele Mangani, WINDS-RAG, Omaggio a Scott Joplin
Leonard Bernstein*, WEST SIDE STORY
F. Turati - A. Galli*, INNO DEI LAVORATORI
* Trascrizioni e arrangiamenti a cura di Michele Mangani
Ore 16.50
Interviene Gabrielle Clotuche della CES. Ormai da 10 anni, a partire dal Consiglio Europeo di Lisbona, l'UE ha assunto la scelta strategica di una economia fondata sulla conoscenza e sull'innovazione e, in questo quadro, l'educazione per tutto il tutto il tempo della vita garantita a tutti è essenziale, non solo per lo sviluppo economico, ma anche per la coesione sociale e per la cittadinanza attiva nella società multiculturale. Una strategia che riconferma la sua centralità nell'attuale momento di crisi.
In questo contesto la CES è impegnata a far si che ogni lavoratore possa esplicare le sue potenzialità e aver garantite pari opportunità.
In chiusura, Clotuche, ha brevemente illustrato un progetto "ERASMUS sindacale" che promuove lo scambio, la conoscenza e la comparazione tra le esperienze sindacali dei diversi paesi membri.
Scarica l'intervento integrale in lingua francese
Ore 17.00
Inizia la lezione magistrale di Nicola Colaianni, docente di Diritto costituzionale all'Università di Bari.
Il professor Nicola Colaianni non vuole essere definito un "esperto" della Costituzione, ma piuttosto "studioso", "militante della Costituzione". Risponde volentieri agli inviti della FLC CGIL proprio perché ritiene che questa associazione sindacale sia particolarmente sensibile a questo tema.
Fino a pochi anni fa erano ancora vivi i Testimoni della Costituente (Togliatti, Terracini, Pertini..), ora il futuro della Costituzione è nelle nostre mani, dipende da noi. Servono dunque militanti, difensori della Carta Costituzionale. Deve diventare una sorta di "Bibbia laica", così come l'ex Presidente della Repubblica Ciampi l'ha definita.
È tanto più necessario vigilare su di essa in questo periodo in cui il governo Berlusconi le sta sferrando un forte attacco mettendo in pericolo la democrazia nel nostro Paese. E Colaianni fa un lungo elenco di provvedimenti, decreti, esternazioni, minacce, leggi concepite da questo Governo per demolire la nostra Costituzione.
Ricorda, tra le altre: Brunetta con la sua frase "La Costituzione va cambiata sin dal suo primo articolo"; il Lodo Alfano; la Gelmini con il suo tetto del 30% di alunni stranieri per ogni classe; il processo breve; Berlusconi con i quotidiani attacchi alla magistratura;l'esternazione secondo la quale "i reati sono aumentati per colpa della presenza degli immigrati"; il blocco delle trasmissioni Rai fastidiose durante la campagna elettorale; i provvedimenti che il governo intende prendere per impedire le intercettazioni telefoniche da parte della magistratura; Il ministro della giustizia Alfano che ritiene che il CSM violi la Costituzione quando si oppone, per esempio, alle ispezioni a Trani; il decreto salvaliste; fino ad arrivare alla "minaccia" del Presidenzialismo a modo suo.
Questi sono solo alcuni dei provvedimenti o degli interventi dei primi tre mesi del 2010. Cos'altro deve fare questo governo affinché ciascuno si chieda: non è in pericolo la Democrazia? Non sono in pericolo i diritti in essa contenuti?
I diritti di cittadinanza sono diretta emanazione di diritti previsti nella Costituzione. E Colaianni riporta alcuni esempi:
Il progetto costituzionale non può essere svilito dai singoli governi. Ci sono organi di garanzia, primi tra tutti il Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale. Non a caso è proprio contro questi organi che ci si sta dirigendo.
La Costituzione non è per i vincitori, è a garanzia dei perdenti, dei più deboli, è garanzia per l'opposizione. Per questo prevede un sistema di equilibrio tra i poteri. L'esistenza di contropoteri infastidisce Berlusconi, che vorrebbe una Carta su misura, e per questo si accanisce contro le altre istituzioni di garanzia dello Stato, anche con le calunnie, dimostrando un'insofferenza vera e propria ad ogni regola. È possibile che non ci si renda conto del paradosso? È opportuno che ce se ne renda conto, che si comprenda in fretta dove tende questo governo.
Il Federalismo che si sta cercando di realizzare è fortemente non solidale e prescinde dall'uniformità delle condizioni di vita dei cittadini che un serio federalismo dovrebbe prevedere. Il tutto è aggravato dalla volontà di dare più potere politico a un uomo solo, a un uomo che già possiede il potere economico, finanziario e dell'informazione nel nostro Paese.
Il veleno della disuguaglianza delle persone si sta lentamente inoculando nelle coscienze di alcuni di noi. Quando veniamo a sapere che una scuola stabilisce una gita scolastica dividendo gli alunni per censo intravediamo un segnalane pericoloso, si perpetuano le disuguaglianze, assorbiamo il veleno che ogni giorno ci viene predicato.
Contro tutte queste azioni anticostituzionali del governo, contro il deprezzamento della legalità, c'è il rischio di una sorta di ignavia, anche dei partiti. C'è il rischio che accada come alla Gertrude dei Promessi Sposi, che ripetendole che il suo destino era quello di farsi suora perse la forza di opporsi. Occorre invece una seria opposizione. Non possiamo permettere che si diffonda il veleno di considerare la Costituzione inutile.
Quasi esclusivamente osservatori e giornalisti stranieri si accorgono di quanto sta accadendo nel nostro Paese e vedono in Italia una pericolosa rassegnazione, ignavia, passività dei cittadini e una mancanza di iniziativa dei partiti dell'opposizione. Tutto ciò ricorda il periodo fascista.
I cuori si scaldano solo difendendo e rivitalizzando la Costituzione. Con l'affetto costituzionale.
Scarica il testo integrale dell'intervento.
Ore 18.15
Prima di riprendere con gli interventi dei delegati, c'è un "fuori programma", con la proiezione di un filmato realizzato dalla Mastofabbro, marchio di produzione video indipendente.
L'idea del reportage "L'istruzione (r)esiste", titolo del video, nasce dall'incontro con i lavoratori della conoscenza dell'Aquila.
Come si reagisce ad una tragedia quale il terremoto? Quale ruolo deve avere la scuola e l'università, e il sindacato?
Intersecando le voci di docenti, personale ATA e dirigenti con le immagini delle manifestazioni del 30 ottobre, del 14 novembre 2008 e dell'11 dicembre 2009, il racconto crea un parallelo tra le motivazioni che hanno spinto tanti cittadini a scendere in piazza e il racconto del dopo terremoto.
È lecito pensare che la "rifoma" Gelmini si è abbattuta sull'istruzione con la stessa violenza del sisma in Abruzzo? Sapremo reagire allo stesso modo dei protagonisti del reportage.
Ore 18.30
Dopo la proiezione del video riprende la serie di interventi.
Vito Lomonaco, Presidente Centro studi "Pio La Torre": descrive il Progetto educativo antimafia del Centro studi da quest'anno realizzato a livello nazionale. L'obiettivo è costruire una coscienza critica del fenomeno mafioso, un' "antimafia riflessiva", come la definisce. È una riflessione sulla mafia, sulla sua storia e sull'intreccio con il potere, sul potere mafioso basato anche su quello mediatico. Il mezzo sono lezioni di storia sull'antimafia. I ragazzi hanno le idee chiare, sanno che la mafia è un fenomeno negativo. Di certi argomenti parlano a scuola più che a casa o fuori, per questo è importante rifletterenella scuola, unico soggetto, o uno dei pochissimi, al centro della politica di formazione di una coscienza critica: la scuola regge, nonostante l'attacco potentissimo che sta subendo. La Gelmini dice che non bisogna parlare di politica a scuola, ma parlare di mafia è parlare di politica ed è fondamentale per il futuro del paese.
Giulia Albanese, assegnista di ricerca precariadella FLC CGIL di Padova:ha riflettuto lungamente sulle ragioni della militanza politica, anche con quel certo distacco caratterizzante la generazione a cui appartiene. Nella sua riflessione si è basata sugli scritti di Rossanda e Pintor. I precari della Ricerca in Italia lavorano senza sapere se i loro contratti verranno confermati. Ha incontrato la CGIL, che ha organizzato un coordinamento nazionale dei precari e ha organizzato un coordinamento anche a Padova e Venezia: all'Università non si percepisce di essere dei lavoratori e di avere dei diritti, non va bene, bisogna uscirneanche con l'aiuto della CGIL.
Vincenzo Delli Veneri, Segretario Generale FLC CGIL Benevento. "Rappresentiamo l'Italia che non ha abbassato la testa: questo ci ha ricordato Mimmo Pantaleo nella sua appassionata relazione. Lo abbiamo fatto confrontandoci con i lavoratori nei posti di lavoro, in tante assemblee che ci hanno consentito di tenere il contatto con i bisogni di chi prova sulla propria pelle la difficoltà di vivere il dramma dei provvedimenti governativi emanati col chiaro obiettivo di distruggere il sistema di istruzione pubblico voluto, difeso e garantito dalla Costituzione. E sulla svendita che i vertici delle altre sigle sindacali hanno fatto al governo degli interessi di lavoratori, precari, studenti, genitori siamo stati i soli a confrontarci nei luoghi di lavoro, mentre gli altri hanno evitato spiegazioni imbarazzanti. Assemblee, seminari, incontri sul secondo biennio economico, sul modello contrattuale, sulla piattaforma contrattuale: solo noi con scioperi e manifestazioni. È chiaro perché CISL e UIL hanno aiutato Brunetta ad evitare le elezioni RSU.
In un quadro così difficile spiegare ai lavoratori che la CGIL aveva due ricette per affrontare il futuro è stato davvero complicato, ma ancora una volta il gruppo dirigente non si è sottratto ad un ennesimo confronto con i lavoratori sostenuto in tante assemblee congressuali di base.
Ma quello che i lavoratori volevano sentire erano proposte per il loro futuro, che vedono costellato di tagli: come lottare per il lavoro, per salari che garantiscano un'esistenza libera e dignitosa? Come rinnovare contratti scaduti da 50 mesi che si vogliono rinnovare senza risorse?
Come contrastare la dirigenza pubblica che tratta i lavoratori come i "padroni delle ferriere" punendoli per il solo fatto che non sono allineati col loro pensiero e peggio se aderiscono alla FLC? Resistere, dialogando e confrontandosi in ogni situazione a tutela dei diritti individuali e collettivi.
In questo ci vuole un convinto contributo confederale. La CGIL non può dichiarare la centralità del mondo della conoscenza per dare una speranza di futuro al nostro Paese se poi non sostenere con convinzione le iniziative e la presenza visibile della FLC negli organismi dirigenti : che non siano prediche, ma pratiche!
Marina Aili, precaria, FLC CGIL Sondrio: precaria da 10 anni, collaboratrice scolastica, nella CGIL ha avuto la sensazione che ogni individuo acquistasse più valore, a prescindere dal ruolo lavorativo. Alla proposta di collaborare con la CGIL ha pensato di non essere in grado, poi di poter dare voce alla sua categoria, poco considerata e maltrattata, e questo ha prevalso. Quest'anno ha avuto un incarico solo fino la 30 giugno, il prossimo chissà se lavorerà. La situazione è inverosimile e paradossale: pensiamo al "Salvaprecari", che sarebbe meglio definire "Ammazzaprecari", ai patti territoriali... Chi si occupa di alunni certificati su progetto, non ha riconoscimento della propria professionalità, della malattia, non ha le ferie pagate... La Regione Lombardia stanzia cifre spropositate per la scuola privata, per quella pubblica spiccioli, a fronte di questa situazione.
Lucia Peloso, della FLC CGIL Lodi: oggi pomeriggio ci sono stati due momenti di grande pathos, il primo è stato vedere il film sulle nostre manifestazioni, in cui esplodeva la speranza, in cui lottavamo, come facciamo sempre, per cambiare le cose, difendere la scuola, ridare speranza ai nostri ragazzi; il secondo è stato la lectio magistralis del Prof. Colaianni: "da qui dobbiamo ripartire", andiamo nelle scuole, stiamo con i lavoratori e con i ragazzi. Formigoni e Gelmini hanno stretto un patto scellerato: quello sui progetti, spesso usati per assumere meno supplenti.
Lilli Gargamelli, Segretaria generale della FLC Pesaro Urbino: la conoscenza implica finalità inclusive, le società che pongono la conoscenza al centro dello sviluppo sono vincenti. Tutti i cittadini devono essere messi in grado di raggiungere i gradi più alti di istruzione, anche ai fini del raggiungimento degli obiettivi di Lisbona. Occorre garantire il diritto allo studio anche all'interno del "decentramento federalista" che si paventa. Il Ministro, nelle sue dichiarazioni, non manca di richiedere qualità e serietà per il sistema scolastico, ma allo stesso tempo non si adopera per far venir meno lo scandalo dei "diplomifici" e del mercato dei titoli che i precari sono costretti a conseguire per garantirsi il punteggio in graduatoria.
È necessario rinforzare e garantire una vera e propria mobilità sociale fondata sul merito. Si rivendica il ruolo assunto dalla FLC, che deve continuare nel protagonismo oppositivo che l'ha contraddistinta per opporsi alle politiche di questo governo, tutte improntate al risparmio di spesa.
Ore 21.30
"Un Congresso tutto da leggere" è il titolo dell'incontro a cui hanno partecipato Francesco Cormino, Ermanno Detti, Romeo Guarnieri, Dario Missaglia, Alessandro Pazzaglia, Giuliana Quercini, autori di alcuni libri prodotti dalla FLC CGIL e dalla Casa editrice Edizioni Conoscenza.
Questi i titoli presentati: