"Brunetta non sta riformando la Pubblica amministrazione ma sta tagliando le gambe al sindacato". Francesco Scrima, segretario generale della Cils Scuola, sceglie il Congresso nazionale della Flc-Cgil per avvisare il governo che non ci saranno sconti. "Le risorse per il rinnovo del contratto di scuola, università, ricerca e Afam ci devono essere. Se il governo non garantirà l'impegno sottoscritto ci sarà la mobilitazione dei lavoratori. E ci andremo tutti".
I contratti degli ultimi bienni economici sono stati firmati solo da Cisl e Uil, la Flc non ha firmato sia quello della scuola che quello dell'università e la ricerca. Lunedì all'Aran, l'agenzia del contratto del pubblico impiego, l'incontro decisivo con i confederali. Ma già si annuncia burrascoso. Brunetta insiste con quattro comparti: sanità, enti locali, ministeriali e scuola. Senza meglio precisare che fine farà l'altro pezzo dell'istruzione. Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil propone un contratto sganciato dalla pubblica amministrazione per tutta la filiera dell'istruzione. Una struttura leggera e sperimentale che tenga insieme specificità e innovazione. Una soluzione che non piace affatto ad Alberto Civica, segretario generale Uil: "Non funziona mettere insieme i comparti sproporzionti come numeri. Scuola, ricerca e Afam non possono avere vantaggi da un comparto unico".
Più possibilista Scrima: "L'unità del comparto l'ho sempre sostenuta, pur nelle specificità ma non per le storie diverse delle singole organizzazioni sindacali". Con la partita del contratto, dunque, si potrebbe aprire una nuova prova: il ritorno dell'unità sindacale.