ItaliaOggi: E la Cgil pensa a tutelare i precari
Il sindacato rosso creerà un coordinamento
di Redazione - 15/04/2010
Alessandra Ricciardi
Il must restano De Andrè e De Gregori. Ci sono sempre «Canzone del maggio» e «Viva l'Italia» a riscaldare l'anima dei compagni cigiellini. Ieri, al secondo congresso nazionale della federazione della conoscenza della Cgil, il sindacato di Corso d'Italia che riunisce scuola, università e ricerca, pure lo sfondo era sempre lo stesso, quello rosso fuoco delle poltrone, delle luci, delle immagini, di molte cravatte e vessilli. Ed è all'anima di sinistra del paese e del sindacato che si rivolge Mimmo Pantaleo, il segretario della Flc che oggi sarà probabilmente riconfermato per un nuovo mandato. «Siamo uno dei pochi soggetti politici ancora credibili in questo paese, l'unico che si è opposto alla cancellazione dei diritti» dice Pantaleo. Che rivendica, dall'alto dei numeri che parlano di 192 mila iscritti alla Flc-Cgil, la prima sigla della scuola, la buona battaglia condotta, «in quasi totale solitudine», contro il governo Berlusconi per dire no ai tagli ai finanziamenti alla scuola pubblica, alla riduzione del personale scolastico, alla precarizzazione dell'università e al depotenziamento della ricerca. Nel mirino non solo le riforme del ministro dell'istruzione e università, Mariastella Gelmini, ma anche quelle di Renato Brunetta, ministro della funzione pubblica, «che voleva stanare i fannulloni e invece è stato stanato lui a Venezia». E Pantaleo già prefigura un nuovo sciopero generale per il prossimo autunno, nella convinzione che «non esiste una alternativa a una decisa opposizione sociale rispetto a un governo che intende isolarci e sconfiggerci». Lo sciopero resta «insostituibile strumento di lotta politica. Chi vi rinuncia», dice riferendosi ai colleghi di Cisl e Uil, «diventa aconflittuale e irrilevante. Invece bisogna pesare nel paese, dare una sponda ai movimenti, offrire un'alternativa ai giovani sfiduciati in cerca di lavoro e a chi un lavoro lo ha perso. Senza mediazioni, senza sconti politici». Ed è proprio sulla precarietà che è incentrato il nuovo progetto di «un coordinamento unitario e nazionale di tutti i lavoratori precari», una sorta di sindacato ad hoc che traghetti la Cgil verso nuovi consensi.