Il 26 febbraio, si è svolto ad Aosta il Congresso regionale della FLC CGIL. Ai lavori hanno partecipato 61 delegati eletti nelle assemblee congressuali, di cui più della metà donne (26 uomini e 35 donne, per l'esattezza). Sette i delegati con età inferiore ai 35 anni, tre i precari.
Le votazioni dei documenti hanno avuto questo esito: 20 voti al documento 1, cinque al documento 2. Quattro gli ordini del giorno approvati su: università, precariato, rapporti tra FLC regionale e nazionale, ruolo della formazione e impegni del confederale.
Al termine dei lavori, di cui diamo una sintesi di seguito, sono stati eletti tre delegati al Congresso nazionale.
Il Congresso si è svolto in maniera unitaria, trovando l'intesa tra i rappresentanti dei due documenti congressuali per le elezioni dei Comitati direttivi e dei delegati alle istanze superiori.
Il Segretario uscente ha svolto la sua relazione sullo stato dell'organizzazione e sulla situazione nazionale e regionale.
Nella relazione è stato sottolineato con preoccupazione il clima politico e di progressivo imbarbarimento dei rapporti e della vita pubblica, con gravi rischi per la democrazia e la partecipazione dei cittadini. Il sindacato deve in questa fase garantire la tenuta delle regole e l'esigibilità dei diritti, pur nelle difficoltà che sta attraversando di cui i due documenti congressuali sono una dimostrazione.
Sulla situazione della categoria ha espresso la sua soddisfazione per i risultati raggiunti, sia intermini di crescita degli iscritti, sia rispetto ai risultati delle lezioni RSU.
Ha ringraziato il gruppo dirigente senza il quale nessuno di questi risultati sarebbe stato possibile.
Nel merito delle questioni ha ribadito la necessità di mantenere il sistema unitario dell'istruzione e della formazione e quindi ha rilevato l'inopportunità delle spinte localistiche che vorrebbero imporre un contratto regionale ai lavoratori della scuola in Valle d'Aosta. Questa scelta, oltre che essere discutibile per gli inevitabili risvolti di controllo della politica sulla scuola e gli insegnanti, rischia anche di mettere in discussione i "diritti" sanciti dalle norme contrattuali nazionali per introdurre elementi di particolarità e differenze che non trovano alcuna giustificazione, a parità di prestazione lavorativa e di professionalità.
Il livello di contrattazione integrativa finora messo in campo ha infatti concesso di dare risposte positive e adeguate a tutti quegli aspetti di specificità che caratterizzano la nostra realtà.
Netto è stato poi il giudizio negativo sulla cosiddetta "riforma" del Ministro Gelmini, per la scuola di base e soprattutto per i recenti provvedimenti sulla scuola secondaria.
È del tutto evidente che questa sedicente riforma non risponde ad alcuno dei bisogni della scuola, ma esclusivamente all'esigenza di recuperare risorse, tagliando i costi della scuola pubblica.
A livello locale sono state accolte favorevolmente le intenzioni dell'Esecutivo di dare attuazione alla riforma con alcuni "correttivi" che potrebbero ridurre parte delle conseguenze negative della riforma, specificatamente sul piano del tempo scuola e dell'occupazione.
Netta condanna è stata pronunciata sulla recente vicenda delle non – elezioni RSU, dove un intervento illegittimo e unilaterale dell'Esecutivo ha consentito di rinviare il voto già calendarizzato in spregio non solo agli accordi sottoscritti ma anche al diritto dei lavoratori ad avere una propria rappresentanza sui posti di lavoro. Preoccupante in questa vicenda l'acquiescenza delle altre organizzazioni sindacali alla forzatura del Ministro.
La relazione ha poi analizzato i rapporti con i diversi soggetti istituzionali, rilevandone la criticità e l'inadeguatezza rispetto ad un progetto più generale di interventi sulla scuola, e con le altre Organizzazioni sindacali, dove – nonostante i numerosi tentativi – non sempre si riescono ad individuare obiettivi e percorsi comuni. Su tale obiettivo la FLC CGIL intende perseguire gli obiettivi per ritrovare posizioni unitarie, nell'interesse della scuola e della categoria.
Sono stati analizzati successivamente i rapporti all'interno dell'Organizzazione, con le categorie, i servizi e la Segreteria confederale. Un forte invito è stato rivolto alla Segreteria nazionale perché si rafforzino i rapporti e si instauri un confronto costruttivo sulle realtà "speciali" come quella valdostana.
Nel corso del dibattito si sono succeduti numerosi interventi da parte del delegati: sull'importanza e la funzione della scuola dell'infanzia, contro la riforma Gelmini, in particolare per quanto riguarda la penalizzazione degli istituti professionali e tecnici, sul ruolo ed i problemi dell'Università pubblica non statale della Valle d'Aosta e le sue prospettive di sviluppo, sul principio di democrazia e rappresentanza nelle realtà di piccole dimensioni ed i rischi di una democrazia di prossimità. E ancora sulle difficoltà a garantite diritti esigibili nelle scuole private e paritarie, sull'importanza di risorse e interventi per l'educazione permanente e degli adulti.
Nel suo intervento il Segretario regionale della CGIL Claudio Viale ha ribadito la preoccupazione del Sindacato per l'attuale fase politica, ha evidenziato i problemi a livello locale che, seppure limitati dalla notevole disponibilità di risorse, comunque non mancano. Ha anche ribadito la preoccupazione per lo stato delle relazioni sindacali e dei rapporti unitari. Ha concordato sui rischi della "regionalizzazione" dei contratti di lavoro, anche alla luce dell'esperienza fatta con il comparto unico regionale del Pubblico impiego, ma ha anche esortato a tenere conto di una tendenza al decentramento ed al federalismo che comunque si sta sviluppando nel dibattito del nostro Paese.
Nel suo intervento conclusivo il Segretario nazionale Salvo Merlo ha voluto sottolineare il ruolo fondamentale dl Sindacato nella promozione della conoscenza, come leva fondamentale di sviluppo del Paese, così come nel passato è stato fondamentale elemento di sviluppo del lavoro e per la garanzia dei diritti dei lavoratori.
Ha successivamente mostrato apprezzamento per lo svolgimento unitario del congresso regionale ed ha illustrato le posizioni del sindacato nazionale rispetto alle iniziative che dovranno essere assunte.
Ha nuovamente sottolineato la difficoltà del contesto politico e anche dei rapporti unitari, ma ha ribadito la necessità di proseguire nel nostro impegno.
Relativamente ai rapporti tra FLC regionale e nazionale ha confermato la piena disponibilità della Segreteria al confronto ed alle iniziative comuni.