A Gizzeria Lido, in provincia di Catanzaro, si apre il secondo congresso regionale della FLC Calabria. Tema del congresso è “Saperi e conoscenza per la Calabria che cresce”. Viene proiettato un video che raccoglie una serie di testimonianze di operatori del mondo della scuola. Si procede al primo adempimento congressuale con l'elezione della presidenza. Il segretario generale della FLC Cgil Calabria Gianfranco Trotta, invita al tavolo la segretaria nazionale della FLC Cgil Gianna Fracassi e Mimma Iannello segretaria comprensoriale della Cgil Calabria.
Gianfranco Trotta espone poi ai delegati, la sua relazione. "Dopo aver svolto in Calabria 84 assemblee congressuali di base, cinque congressi provinciali, dove hanno votato 3801 iscritte ed iscritti - esordisce Trotta - oggi diamo vita al secondo congresso della FLC Cgil Calabria che segna un momento importante per il percorso di unificazione avviato nel 2004". Nella sua relazione, il segretario uscente sottolinea poi che "a seguito dei tagli dello scorso anno in Calabria la precarietà nella scuola ha assunto dimensioni tragiche e per il futuro le prospettive non sono rosee. Tanti precari sono stati costretti a partire per il Nord. Sono energie che perdiamo, aggiungendo alla desertificazione industriale la desertificazione intellettuale". I tagli secondo Trotta stridono con "la necessità della Calabria di avere una scuola che funzioni, che trasferisca conoscenza, che prepari a una società giusta". Illustra poi alcune proposte per rilanciare la scuola calabrese. Tra le priorità indicate da Trotta "il rispetto delle norme sulla sicurezza, troppe volte violate, l'abolizione dei tagli agli organici, la stabilizzazione dei precari, l'approvazione urgente di una nuova legge sul diritto allo studio, la realizzazione di adeguati sistemi di mobilità per gli studenti e il rafforzamento dell'integrazione degli studenti diversamente abili".
Per quanto riguarda le università meridionali e calabresi, nella sua relazione, Trotta denuncia "l'effetto dirompente" dei provvedimenti del governo. "Anche nelle università calabresi cominciamo a registrare forti sofferenze a cause dei pesanti tagli - evidenzia il segretario della FLC Cgil Calabria - la nostra preoccupazione va alle lavoratrici e ai lavoratori che dopo anni di lavoro non hanno avuto il rinnovo del contratto, ai precari della ricerca, che giustamente reclamano stabilità e diritti". Secondo il segretario, "nelle università calabresi è urgente aprire subito un confronto per consentire di fotografare il reale funzionamento degli atenei".
"L'Italia investe poco in materia di ricerca scientifica - ribadisce successivamente Trotta - in Calabria il quadro non cambia. Finalmente il 17 agosto del 2009 è stata approvata una legge regionale sulla promozione scientifica e l'innovazione tecnologica. E' mancato anche in questo caso un confronto istituzionale che siamo pronti a riaprire".
Sull'alta formazione musicale, per il segretario uscente della FLC Cgil Calabria è necessario riconoscere all'Afam lo status di università.
Dopo aver richiamato le iniziative di mobilitazione della FLC Cgil Calabria, Trotta chiede la piena realizzazione di "un sistema formativo pubblico e laico, che garantisca a tutti l'accesso all'istruzione e la formazione per tutto l'arco della vita". "Nelle prossime settimante i 46100 tagli alla scuola assumeranno consistenza concreta - aggiunge Trotta -.L'acquisizione della consapevolezza su ciò che accadrà potrebbe rappresentare il momento giusto per avviare una mobilitazione in ciascuna scuola, ciascuna università, ciascun ente di ricerca, conservatorio e università, continuando con l'sapprovazione di documenti di dissenso, assemblee permanenti, occupazioni simboliche, senza escludere a priori forme di protesta che possano avere il carisma della radicalità".
Dopo aver rivendicato il lavoro sul piano organizzativo, con il bilancio sociale, e i risultati alle elezioni delle Rsu, Trotta chiude la sua relazione spiegando che la FLC Cgil calabra, ha chiuso il tesseramento 2009 con 7155 tesserati e con un aumento di 418 iscritti rispetto al 2008.
Terminata la relazione del segretario uscente, si procede alla elezione delle commissioni politica, elettorale e verifica poteri e all'apertura del dibattito con l'intervento di Renato Lamanna, presidente regionale di 'Proteo Fare Sapere' che annuncia una serie di iniziative che l'associazione ha in cantiere.
Gianni Paone, dirigente della FLC Cgil Calabria, anticipa i risultati del primo rapporto sulla condizione giovanile in Calabria, promosso dal sindacato e realizzato attraverso un questionario somministrato a più di cinquecentomila giovani. La scelta degli studi dipende molto dalla famiglia: circa nel sessanta per cento dei casi. Il 70% degli intervistati dichiara la coerenza tra il proprio percorso di studi e lo sbocco professionale. Solo il 52% però afferma che gli studi gli hanno consentito di esprimere le proprie potenzialità. Il 15,81% risponde di aver interrotto gli studi e il 53,12 di aver lavorato durante il percorso di studi. Il rapporto conferma la preferenza dei ragazzi per i nuovi mezzi di informazione: internet e social network.
Gli interventi di Vittoria Toscano, Assunta Morrone, Alfonso Galati e Livia Barone chiudono la prima giornata di congresso.
La seconda e conclusiva giornata del congresso, viene aperta da Marilena Borrelli, dirigente della FLC Cgil Calabria, che nel suo intervento sottolinea che: "l'autonomia scolastica ha portato con sé anche una responsabilità educativa che è rimasta parzialmente in ombra a causa della natura un po' monca della stessa autonomia". La dirigente della FLC Cgil Calabria invita quindi a "migliorare la rendicontazione sociale" e a coinvolgere tutti i soggetti interessati "per creare una scuola che funzioni".
Dopo la commissione verifica poteri, si riuniscono anche le commissioni politica ed elettorale.
Raffaele Froio, ricercatore al Cnr di Cosenza, critica il governo Berlusconi "per l'attacco sottile al sistema pubblico della ricerca" e boccia il riordino degli Enti pubblici di ricerca. Per superare i ritardi della Calabria e avviare “una rivoluzione del sapere”, Froio auspica poi maggiori investimenti nella conoscenza e l’istituzione di una cabina di regia, coinvolgendo istituzioni, ricercatori, sindacati, partiti e imprenditori.
Tonino De Marco, della FLC Cgil di Cosenza, analizza i problemi degli assistenti amministrativi, "siamo i metalmeccanici della scuola" ironizza. "Siamo stati tartassati, tagliati e cambiati di ruolo - spiega – mentre lo stipendio è rimasto al palo". A giudizio di De Marco "bisogna cambiare rotta, il sindacato deve tornare a fare il sindacato tornando a parlare di retribuzioni e diritti dei lavoratori". De Marco chiede infine alle istituzioni maggiore chiarezza proprio sul ruolo e i contratti degli
assistenti amministrativi e del mondo della scuola in generale.
Per Fausto Ruggero, della FLC Cgil di Cosenza, "questo secondo congresso riveste un'importanza vitale. Sancisce infatti la fine della sperimentazione che ha accompagnato la riunione in un'unica categoria di tutti i lavoratori della conoscenza. Bisogna insistere su questa strada per il bene dei lavoratori che sono alle prese con mille problemi".
Rocco Coluccio, della Flc Cgil di Reggio Calabria, si sofferma in particolare sui cambiamenti in negativo che stanno interessando il mondo della scuola. Per sciogliere i nodi, Coluccio invita a superare gli egoismi e a riscoprire la voglia di affrontare le questioni tutti insieme. Coluccio chiede anche interventi strutturali e duraturi per avviare lo sviluppo della Calabria, a partire dal diritto allo studio garantito per tutti.
Un'emozionata Giuliana Caruso, docente della scuola superiore, al suo primo congresso, si concentra naturalmente sulla riforma Gelmini. "un cavallo di troia per risanare i debiti attraversi tagli indiscriminati che alla fine sono stati ammessi dalla stessa ministra". "In assenza dei decreti attuativi - prosegue - studenti e studentesse che si iscriveranno al primo anno delle superiori saranno costretti a fare una scelta al buio". Giuliana Caruso ricorda infine le proposte della FLC per rilanciare la scuola, a cominciare dall'innalzamento dell'obbligo scolastico a 18 anni.
Giovanni De Sossi, docente precario, non nasconde la sua rabbia "per una scuola che ci rifiuta". La scure sulla scuola infatti "colpirà soprattutto noi precari". "Siamo arrabbiati anche perché la conoscenza ha bisogno di maggiori investimenti - prosegue - di strumenti didattici al passo con i tempi, di spazi sicuri e sani, dell'entusiasmo e della passione delle nuove generazioni e quindi di noi giovani precari". Per De Sossi, "la riforma della scuola fa parte del disegno di smantellamento del sistema pubblico che il governo porta avanti non solo nel mondo della scuola". Di fronte a questo quadro desolante, De Sossi lancia un messaggio di speranza, "stiamo prendendo coscienza dei nostri problemi e siamo pronti a nuove forme di mobilitazione".
Antonella Foliero, dirigente della FLC di Crotone, evidenzia "la necessità di tornare a governare i processi, legando il modello di scuola a un modello di sviluppo regionale che in Calabria non è ancora definito". Di fronte al federalismo fiscale e della scuola, Antonella Foliero invita a "parare i colpi, con un'azione da mettere subito in campo". "Per avere un'istruzione adeguata - sottolinea - in Calabria c'è bisogno di maggiori finanziamenanti e di una sussidiarietà dello Stato". Tra le altre questioni sollevate da Antonella Foliero, c'è un richiamo a regole e riferimenti per i dirigenti scolastici.
Mimma Iannello, segretaria regionale Cgil Calabria, chiude il dibattito mattutino esprimendo innanzitutto, apprezzamento per la relazione di Gianfranco Trotta,"una relazione fatta con la ragione, ma anche con il cuore e i sentimenti". Dopo aver espresso preoccupazione per la crisi e per l'azione del governo, Mimma Iannello ricorda i risultati del congresso che hanno consegnato in Calabria il 94% alla mozione Epifani. Sui problemi della scuola, la segretaria regionale della Cgil ribadisce "l'arretramento causato dai provvedimenti del governo. La Cgil ha una sua proposta per rilanciare la scuola, una proposta che è stata inserita nella piattaforma generale della Cgil, perché sappiamo quanto serva al Paese e alla Calabria un mondo della conoscenza che funzioni". Si sofferma poi sulla necessità di concentrarsi maggiormente sulle battaglie per il Mezzogiorno e per la legalità, la sanità. "Una battaglia che non riguarda solo la confederazione ma tutte le categorie - spiega -. Dovremo vigilare con attenzione sui provvedimenti attuativi della legge sul federalismo. Davanti c'è il rischio che vengano accentuati ancora di più le divisioni tra Nord e Sud". Per quanto riguarda la legalità, la dirigente della Cgil ricorda gli attentati ai candidati, i comuni sciolti per mafia, "la 'ndrangheta si è infiltrata pericolosamente in molti settori. Contro questo fenomeno che frena lo sviluppo, la Cgil conduce una battaglia da anni, una battaglia daproseguire con ancora maggiore determinazione". La segretaria regionale Iannello lancia poi un appello in vista dello sciopero sul fisco e a una grande mobilitazione contro le ultime decisioni del governo sui diritti dei lavoratori. Appelli alla partecipazione che estende al primo maggio che i sindacati nazionali quest'anno celebreranno a Rosarno.
Nel pomeriggio, Teresa Procopio, segretaria della FLC Cgil di Vibo Valentia esprime indignazione per le decisioni del governo Berlusconi e attacca le forze politiche. A suo giudizio c'è più di un tentativo di isolare la Cgil per la sua forza e determinazione nel portare avanti proposte incisive per uscire dalla crisi.
Pierluigi Pederetti, della FLC Cgil di Cosenza, tra l'altro focalizza l'attenzione “sugli immigrati derubati, ignorati e sfruttati”, senza dimenticare il razzismo strisciante contro i meridionali. “La Calabria è un po' il paradigma della deriva del nostro Paese – sostiene Pederetti -. Dagli immigrati di Rosarno arriva una lezione di contro la rassegnazione”. Tre gli obiettivi indicati da Pedretti: uguaglianza, costruzione di una coscienza critica nelle nuove generazione, ricambio generazionale nella classe dirigente, anche nel sindacato.
Gianna Fracassi, segretaria nazionale della Federazione Lavoratori della Conoscenza, chiude il dibattito del secondo congresso della FLC calabra. Esordisce esprimendo apprezzamento per la relazione di Gianfranco Trotta, segretario regionale della Flc Cgil Calabria, e per gli interventi che si sono susseguiti nel corso del dibattito. La segretaria nazionale, entrando nel merito delle questioni, punta il dito contro "le scelte scellerate del governo che creano divisioni sociali, l'intesa separata sui contratti e la deriva culturale che porta all'imbarbarimento della politica". Evidenzia poi come le conseguenze più gravi "delle operazioni di bassa qualità" volute dal governo Berlusconi vengono pagate dal mondo della conoscenza. "Sono state operazioni classiste - prosegue - che hanno creato caos. Sono state ignorate le competenze di Province e Regioni, non c'è stata nessuna attenzione alla sorte del personale, dei precari". Nonostante la propaganda, per Gianna Fracassi, "di epocale ci sono solo i tagli, l'ignoranza e l'incapacità di guardare al futuro dell'Italia".
La segretaria, passa poi dalle critiche alle proposte: ritirare i tagli, ripristinare il precedente piano di assunzioni, equiparare i diritti dei lavoratori a tempo determinato con quelli a tempo indeterminato. Per quanto riguarda l'università e la ricerca, sottolinea: "Si segue la stessa logica adottata nel mondo della scuola: prima si decidono i tagli e poi si determinano le proposte".
Gianna Fracassi riserva un passaggio del suo intervento pure al federalismo, annunciando un seminario del sindacato per il trenta marzo. Senza dimenticare gli ultimi provvedimenti del governo che ledono i diritti dei lavoratori. Ribadisce poi "che il nostro sindacato continuerà a stare in campo con le sue proposte". Il prossimo fronte caldo è quello del contratto e Gianna Fracassi illustra i punti sui quali la FLC aprirà una discussione: valorizzazione professionale, federalismo e contrattazione, il contratto della conoscenza. "Lo sciopero del dodici marzo - aggiunge - sarà la prima tappa di una più ampia mobilitazione finalizzata tra l'altro a ricostruire l'unità con genitori, studenti, associazioni professionali". In una fase difficile come quella attuale, "noi non siamo disposti a piegare la testa - spiega -. Davanti abbiamo una battaglia lunga da combattere con la confederazione. Per questo a settembre convocheremo gli stati generali della conoscenza". "Sono molto contenta che qui in Calabria si tenga uno dei tre seminari che precederanno il congresso nazionale: quello su democrazia e costituzione. E' un segnale forte" aggiunge Gianna Fracassi durante le sue conclusioni e chiude ricordando Di Vittorio e ringraziando idelegati, "in particolare le compagne". "Restituiamo un po' di sogni e di poesie alle persone che ci seguono".
Dopo la conclusione del dibattito, ai delegati vengono illustrati i risultati del lavoro delle commissioni verifica poteri e politica. L'assemblea approva il documento politico
all'unanimità.
Il segretario uscente Gianfranco Trotta illustra i risultati del lavoro della commissione elettorale. L'assemblea approva all'unanimità la riduzione del numero dei componenti del direttivo da 57 a 43. L'assemblea vota anche i delegati al congresso regionale della Cgil Calabria, i delegati al congresso nazionale della Flc Cgil e il collegio dei revisori dei conti della FLC Cgil Calabria. Trotta legge la proposta di direttivo della Flc Cgil Calabria che si vota a scrutinio segreto.
Viene votato il nuovo direttivo. Mimma Iannello, a nome del centro regolatore regionale, esprime un giudizio "estremamente positivo" su Gianfranco Trotta, per cui chiede ai delegati di confermare il segretario uscente. Si procede alla votazione a scrutinio segreto.
Il secondo congresso della FLC Cgil Calabria conferma all'unanimità Gianfranco Trotta alla carica di segretario generale. Si procede alla proclamazione ufficiale.
“Ringrazio di cuore i delegati e gli iscritti, la mia famiglia e mia moglie Elda - commenta a caldo Trotta. Il lavoro che ci aspetta nel prossimo futuro richiederà determinazione e fermezza nelle posizioni per cui è necessaria una categoria unita, coesa, ancora più attenta alle esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici”.
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