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Il Congresso regionale della FLC CGIL Basilicata

I lavori si sono svolti il 9 marzo 2010.
di redazione - 12/03/2010

Il 9 marzo, si è svolto a Potenza il 1° Congresso regionale della FLC CGIL Basilicata al quale sono stati delegati 20 compagni e 18 compagne eletti nelle assemblee congressuali. Le votazioni dei documenti nelle assemblee congressuali hanno avuto questo esito: su 1919 votanti il I° documento ha ottenuto 1777 voti, pari al 92,6%, mentre il II° documento ha raccolto 142 preferenze, pari al 7,4%.

Al termine dei lavori, di cui diamo una sintesi di seguito, sono stati eletti nove delegati al Congresso nazionale.

Il primo Congresso Regionale della FLC CGIL di Basilicata ha assunto un elevato valore politico e storico perché, nel rispetto della delibera della Conferenza di organizzazione ha sancito la definizione di un assetto regionale organico e strutturato.
Ha rappresentato l'occasione più importante e significativa per sostenere le ragioni politiche della nascita della federazione, rafforzarne la costituzione e definirne la carta d'identità per continuare nella costruzione di un punto di vista condiviso e trasversale ai differenti comparti che la costituiscono e che ne rappresentano la peculiarità.

Questo Congresso conferma la volontà di riunificare la rappresentanza e la titolarità contrattuale di tutti i lavoratori che operano nell'ambito della conoscenza, contro il tentativo di frantumare ulteriormente il fronte del lavoro, anche con interventi legislativi che, depotenziando il ruolo della contrattazione e negando quello della rappresentanza, prefigurano un ritorno al passato caratterizzato da condizionamenti e subalternità.

Il 1° Congresso della FLC regionale si caratterizza per nuovi elementi di complessità e delicatezza, evidenti sul versante politico e su quello organizzativo così come rappresentati dal documento congressuale della CGIL oltre che da quello definito dalla FLC a livello nazionale. Elementi che si ripercuotono a livello regionale ove acquistano particolare significato in relazione al contesto socio economico e culturale.
Le tematiche indicate dal documento congressuale nazionale rappresentano un investimento politico di assoluto rilievo e testimoniano la volontà di portare a sintesi il percorso di impegno e di lotta per contrastare le politiche del Governo e per trasferirlo in un progetto politico della CGIL tutta e quindi della FLC.
 
I delegati del congresso regionale dei lavoratori della conoscenza rilevano, in tal senso, la grave inadeguatezza e la miopia dei provvedimenti legislativi presi nei confronti della scuola, della ricerca, dell'università e dell'AFAM dall'attuale governo di destra così come l'atteggiamento nei confronti dell'immigrazione vista esclusivamente come un pericolo e non come una vera opportunità.
Ribadiscono la necessità di affrontare il dramma dei giovani che non trovano lavoro, degli operai ridotti in cassa integrazione o al licenziamento,di quanti vivono la situazione di estrema precarietà del mondo del lavoro.
La CGIL appare oggi essere l'unico baluardo alla deriva verso la quale l'Italia si sta dirigendo.
La FLC, attraverso il costante contatto con il mondo del lavoro e la sua capacità di tenere insieme anime diverse hanno, nello specifico, permesso di contrastare l'azione distruttiva dei diritti da parte del governo attuale e di mantenere alto il valore della laicità, della democrazia, del rispetto del dettato costituzionale.
 
Appare fondamentale la volontà di sottolineare e affermare l'autonomia programmatica dell'organizzazione, la sua capacità di proporre al paese ed ai diversi territori come alla politica un modello di società che va oltre la contingenza e le alleanze, in continuità con l'idea e la pratica di autonomia che appartiene alla nostra storia di forza sociale.
Nella strategia disegnata dal documento congressuale confederale i temi del sapere e della conoscenza assumono una rilevanza determinante e caricano la FLC di una responsabilità particolare che le impone, nelle scelte dei prossimi mesi, di corrispondere all'investimento politico che la Confederazione propone.

Il congresso ha assunto le proposte delineate nella relazione del coordinatore di categoria e quelle emerse dal dibattito congressuale che fanno pertanto parte integrante del documento politico.
 
Non è ancora terminato il primo anno di applicazione della riforma del primo ciclo che già si vedono tutti i danni prodotti dall'attuazione dei regolamenti sia in termini didattici ed organizzativi che in termini di riduzione del personale.
Se si aggiungono a questi elementi gli interventi imminenti sulla scuola secondaria di II grado, la riduzione del tempo scuola (tempo pieno e tempo prolungato), l'accorpamento delle classi di concorso, la riduzione delle attività laboratoriali, non è difficile prevedere una catastrofe sia sul piano occupazionale che su quello dell'offerta formativa.
 
Anche per l'Università si evince la chiara volontà di demolizione intenzionale della sua funzione pubblica e interclassista a favore di un sistema dell'alta formazione e ricerca governato con criteri privatistici.
Per le Università del Meridione la portata del provvedimento e l'impatto del disegno di legge saranno ancora più devastanti perché ai problemi comuni a tutti gli Atenei, si aggiungeranno ulteriori difficoltà derivanti dalle problematiche sociali, economiche e politiche del territorio.
 
I tagli del governo non hanno risparmiato neanche il settore dell'AFAM:il sistema è largamente sotto finanziato e la situazione risulta gravemente compromessa dalla mancata attuazione di un piano complessivo della formazione artistica e musicale.
 
Al di là delle dichiarazioni di principio, anche questo governo ha mantenuto bassissimi i livelli di investimenti nella ricerca che continuano a penalizzare particolarmente la Basilicata e le regioni del Mezzogiorno.
 
Il 1° Congresso della FLC regionale si caratterizza pertanto per nuovi elementi di complessità e delicatezza, evidenti sul versante politico e su quello organizzativo.
 
Al Governo nazionale chiediamo di verificare le conseguenze concrete sui singoli territori di norme e tagli deliberati spesso avendo come unico riferimento le aree già forti del Paese e che, invece, rischiano di escludere definitivamente vaste aree, soprattutto, del Mezzogiorno.

Il congresso ha assunto come propri gli impegni espressi dal livello nazionale confederale in occasione dello sciopero generale del 12 marzo 2010:

  1. fermare i licenziamenti
  2. dare soluzione alle vertenze
  3. ridurre le tasse per lavoratori e pensionati
  4. garantire un futuro per il paese
  5. opporsi alle iniziative che indeboliscono lo statuto dei lavoratori e ha invitato i lavoratori della conoscenza a partecipare alle iniziative previste a tutti i livelli.

Allo stesso modo, invita tutti gli iscritti alla FLC a vigilare sui provvedimenti governativi relativi al ritorno all'opzione nucleare e a mettere fin da subito in campo ogni azione di corretta informazione.
 
Le proposte
 
Con il Governo regionale riteniamo necessario aprire una vertenza che consenta - in un territorio complesso come il nostro - di affrontare i temi della Scuola, dell'Università e della Ricerca in maniera coordinata e integrata.
 
Riteniamo che le scelte emergenziali del presente debbano essere inserite in un processo che guardi anche al medio e al lungo termine, al fine di valorizzare le intelligenze dei giovani lucani e offrire serie opportunità di scelta, di formazione, lavoro e crescita culturale.
 
All'interno di strategie di ampio respiro, diventa pertanto fondamentale mettere a fuoco quelle in grado di rilanciare i settori della conoscenza a livello regionale:

All'interno di strategie di ampio respiro, diventa pertanto fondamentale mettere a fuoco quelle in grado di rilanciare i settori della conoscenza a livello regionale:

  1. la modifica della legge regionale n. 33 sul sistema integrato e sulla formazione professionale;
  2. il dimensionamento della rete scolastica per programmare interventi che permettano al sistema scolastico lucano di offrire standard formativi ed organizzativi di qualità;
  3. l'approvazione di una nuova legge sul diritto allo studio;
  4. il rilancio della legge regionale sulla promozione e la valorizzazione dell'università della Basilicata e sui Conservatori di musica;
  5. il rilancio delle problematiche legate all'infanzia attraverso l'approvazione di una legge regionale sull'infanzia da 0 a 6 anni;
  6. il rilancio della legge per la ricerca attraverso interrelazioni adeguate tra Enti nazionali e Regione Basilicata finalizzate a creare efficaci ricadute sul tessuto produttivo territoriale oltre che su quello sociale e culturale.

L'assemblea congressuale della FLC Cgil di Basilicata ha ribadito, inoltre, il ruolo primario ed insostituibile della Scuola e della Università pubblica a garanzia del Diritto allo Studio che deve essere assicurato a tutti i cittadini, a prescindere dallo stato sociale e dalla loro collocazione geografica.

Inoltre, affinché si possano raggiungere gli obiettivi proposti, si ritiene necessario che:

  1. la Regione Basilicata definisca chiare relazioni istituzionali con la Direzione Scolastica Regionale per una programmazione qualitativamente alta del sistema scolastico che garantisca agli alunni tempi lunghi e distesi;
  2. venga consolidata e ampliata l'offerta formativa della nostra Università per ridurre l'emigrazione studentesca anche attraverso l'offerta di servizi qualificati a gli studenti (mense, alloggi, biblioteche, spazi culturali e di aggregazione) a cominciare dalla realizzazione del campus universitario di Matera e dalla risoluzione del problema dell'alloggio degli studenti a Potenza attraverso l'individuazione di soluzioni adeguate (ad esempio la Caserma Lucana);
  3. i fondi regionali per la formazione e l'innovazione siano indirizzati a sostenere sopratutto la formazione curricolare nella scuola, nei conservatori e nell'università oltre che la ricerca effettivamente realizzata all'interno degli enti di ricerca anche quando svolta nell'interesse delle imprese.

Aspettando il congresso nazionale