Ore 9.25
Con l'intervento di Gianluca Lovreglio, FLC CGIL Taranto, riprendono i lavori.
Docente precario da 15 anni, con 5 abilitazioni conseguite in concorsi e sessioni riservate e una specializzazione, narra, in apertura, la sua storia professionale. Ha apprezzato l'intervento del Segretario generale Pantaleo ed in particolare: il NO all'aziendalizzazione delle scuole, alla chiamata diretta, agli albi regionali, ai decreti "salva-precari" e il SI alla assunzione su tutti i posti disponibili, alla parità di trattamento economico dei precari con il personale di ruolo, alla presenza dei precari nelle RSU.
Chiede che sia trovata una soluzione per quei docenti precari non abilitati con almeno due anni di servizio.
E' assolutamente necessario, conclude Lovreglio, trovare altre forme di lotta e di protesta, oltre allo sciopero, strumento, in questa fase di profonda crisi, oneroso per tutti, ma, in particolare, per i precari.
Antonella Casalini, FLC CGIL Firenze, denuncia come la politica filopadronale del governo, l'attacco all'art. 18, la legge sul legittimo impedimento e del decreto "salva liste" (firmati colpevolmente da Napolitano), l'attacco alla libera informazione e alla magistratura, prefigurano una cultura neofascista. I provvedimenti sulla scuola e università sono funzionali alla politica del governo basata su precarizzazione, gerarchizzazione, privatizzazione. In particolare il DDL Aprea prevede l'aziendalizzazione delle scuole e l'annientamento della contrattazione di istituto e della RSU. Occorre una forte mobilitazione con l'obiettivo di uno sciopero generale di tutte le categorie con una grande manifestazione a Roma.
Infine, sottolinea il NO al modello di sindacato consociativo che emerge dal documento Epifani e il SI alla pratica diffusa delle democrazia diretta.
Ore 9.40
La presidenza ringrazia per la sua presenza il dott. Bartolomeo Michele Pellegrino in rappresentanza del Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici e per l'autonomia scolastica del MIUR, dott. Mario Giacomo Dutto. Inoltre viene letto il messaggio di saluto inviato dal dott. Pasquale Capo del gabinetto del Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca.
Ore 9.45
L'intervento di Vincenzo Trevito, FLC CGIL Messina, è incentrato su due progetti attuati in Sicilia dalla FLC. Il Progetto Giovani, promosso dalla FLC CGIL regionale, ha avuto lo scopo di verificare la percezione del sindacato da parte dei giovani. Tramite la somministrazione di appositi questionari, la loro lettura, in collaborazione con la dott. S. Marchi, la creazione di focus group, è emerso da un lato una visione largamente positiva dell'operato della FLC e dall'altro l'idea del sindacato come erogatore di servizi.
Il Progetto Pilota di formazione e aggiornamento coordinato dalla Segretaria della FLC CGIL Messina Graziamaria Pistorino, in collaborazione con il centro nazionale, e ancora in corso, ha come obiettivo quello della formazione di consulenti sindacali nel territorio di Messina al fine di rafforzare l'immagine di un sindacato, al tempo stesso, competente, aperto e combattivo di cui ci si può fidare. Si augura che queste esperienze possano essere utili per tutta l'organizzazione.
Ore 9.55
Interviene Martin Romer segretario generale del Comitato sindacale Europeo dell'educazione (ETUCE/CSEE) che comprende sindacati della scuola, dell'univeristà e della ricerca.
In apertura sottolinea l'importanza della formazione di insegnanti di qualità che forniscano insegnamenti di qualità. Ciò significa che la formazione iniziale del docente deve collocarsi al livello dei master.
Ricorda che recentemente la Commissione Europea ha posto particolare attenzione anche all'istruzione prescolastica, senza, peraltro, prevedere specifiche risorse.
La crisi economica sta avendo ripercussioni particolarmente gravi sule condizioni di vita e di lavoro dei docenti in molti paesi Europei: in Lettonia lo stipendio dei docenti è diminuito del 50%, in Romania del 20%, in Irlanda del 7%, in Ungheria molti docenti hanno perso il lavoro, in Finlandia l'interruzione di una settimana al mese delle attività didattiche comporta la sospensione dell'erogazione dello stipendio, in Grecia i docenti ricevono la pensione dopo un anno dal collocamento in quiescienza.
Nonostante gli accordi in sede di UE sull'importanza degli investimenti nel campo dell'educazione, molti ministri dell'istruzione hanno operato nei rispettivi paesi in direzione esattamente contraria.
È necessario il dialogo sociale, la creazione di un clima di fiducia e la collaborazione tra le organizzazioni sindacali europee.
Scarica il testo l'intervento di saluto.
Ore 10.20
Al termine dell'intervento di Martin Romer la presidenza dà lettura del saluto inviato dal presidente del CIDI Sofia Toselli.
Subito dopo interviene Ninì Palaia, coordinatore degli ispettori Amministrativi della FLC CGIL, il quale presenta il resoconto del lavoro svolto negli ultimi quattro anni. Dalle numerose ispezioni effettuate emerge un quadro positivo riguardo all'utilizzo delle risorse, alla effettuazione degli adempimenti contabili e alla redazione dei bilanci.
Ore 10.30
La presidenza dà la parola a Maurizio Lembo, segretario nazionale FLC CGIL, che ricopre il ruolo strategico di responsabile dell'organizzazione.
Nella storia dei nostri congressi il rapporto del segretario organizzativo ha la responsabilità di informare sullo stato di salute dell'organizzazione: adesioni, risorse, iniziative realizzate, rinnovamento, difficoltà incontrate, proposte di cambiamento, prospettive di crescita.
Maurizio Lembo ricorda che quattro anni fa il primo congresso della FLC CGIL iniziava con la proiezione di un filmato. Le prime immagini mostravano che un'enorme quercia nasceva da un piccolo seme, una grande torre iniziava da un mucchio di terra e, osserva, che dopo quel primo passo ne abbiamo compiuti tanti altri: a volte incespicando, ma sempre guardando lontano.
In allegato l'abstract della relazione sullo stato dell'organizzazione del periodo 2006-2010.
Maurizio Lembo termina la sua relazione rilevando che la FLC CGIL, nonostante le enormi difficoltà della situazione, ha saputo rinnovarsi, mantenendo saldi i valori della nostra storia. Possiamo continuare a crescere perché le nostre politiche - pur tra mille difficoltà - ricevono il consenso dei lavoratori.
Ore 11.00
Nell'aprire lo spazio dedicato al Bilancio sociale, il coordinatore Francesco Cormino si è soffermato su alcuni concetti chiave, riguardanti la cultura del Bilancio sociale e l'esperienza dell'organizzazione in proposito.
E' agevole evocare il nostro sistema di valori e i principi fondativi. In fondo essi, come è giusto, devono preservarsi nel tempo: "sono la nostra ragion d'essere", dice Cormino.
Difficile, sottolinea, è declinarli nei tempi e nelle situazioni che mutano. Forse che il diritto alla conoscenza oggi, è traducibile negli stessi termini dell'epoca di Di Vittorio, quando era già tanto imparare a leggere e a scrivere? In questo la metodologia della gestione responsabile, sintetizzata nel "rendersi conto per rendere conto" ci aiuta a costruire cultura dell'organizzazione, evitando l'insidia di un culto dell'organizzazione. Cioè quel chiudersi in una sorta di falso orgoglio e di autocompiacimento identitario, eludendo il confronto e l'umiltà di ascolto verso coloro che rappresentiamo, che dovrebbero appartenere ad una grande forza sociale.
Un altro punto da sottolineare concerne l'impegnativo lavoro di ricerca interna costruito con migliaia di domande rivolte ai vari soggetti della FLC. Una ricerca assolutamente valida per le conoscenze emerse e per le criticità rilevate. Il vero risultato oltrepassa l'insieme delle risposte accumulate, pur interessanti e spesso inattese. Quell'interrogare a vasto raggio ci ha fatto crescere, perché ciascuna delle compagne e dei compagni interpellati ha dovuto, a sua volta interrogarsi. Con le risposte abbiamo ottenuto qualcosa che non avevamo e grazie alle domande siamo diventati qualcosa di nuovo rispetto a ciò che eravamo".
Cormino chiama ad intervenire Cristiana Rogate di Refe (società di consulenza che promuove la cultura della responsabilità sociale) che presenta il progetto "Rendersi conto per rendere conto": un primo bilancio, di cui pubblichiamo una breve sintesi.
A due anni dalla Conferenza di Organizzazione viene oggi presentato il primo Bilancio Sociale della FLC, una innovativa forma di rendicontazione che rappresenta gli aspetti identitari, le scelte strategiche, le attività e i risultati dalla nascita del sindacato unitario dal 2006 fino al 2009. Il Bilancio della FLC si definisce sociale proprio in quanto è coerente alla missione e alle finalità sociali del sindacato: "difendere ed estendere i diritti e la rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrici […] e affermare il diritto al sapere e lo sviluppo della conoscenza per tutti" (tratto dal Bilancio Sociale). Fare il bilancio di una missione così complessa richiede dunque un documento di rendicontazione multidimensionale, in grado di rappresentare come la missione si è tradotta in strategie di azione, in che modo il funzionamento interno e l'allocazione delle risorse abbia supportato le scelte, quali attività siano state messe in campo e quali risultati abbiano prodotto, ma soprattutto quali effetti, ossia i cambiamenti generati sul sistema dei diritti e dei bisogni e sulle condizioni di vita e di lavoro di coloro che il sindacato rappresenta
Il Bilancio della FLC, data la complessità del sindacato che opera nell'ambito di sette comparti e a vari livelli territoriali, è trasversale all'organizzazione: riunisce le attività e i risultati conseguiti sia dal livello nazionale sia da quello regionale, facendo emergere al contempo le specificità dei comparti e dei territori. Infine il Bilancio di una grande organizzazione di rappresentanza non può che essere partecipato in quanto la valutazione degli effetti non può essere autoreferenziale, ma richiede un dialogo e un ascolto strutturato con i molteplici destinatari dell'attività sindacale sia naturalmente gli iscritti e i lavoratori sia tutti gli altri soggetti che insieme alla FLC condividono la responsabilità di costruire il sistema della conoscenza del nostro Paese.
È questo il prossimo obiettivo del progetto verso l'esterno: rendere leggibile e fruibile ai soggetti esterni i contenuti del Bilancio sociale per attivare un confronto consapevole e informato su obiettivi, risultati ed effetti della FLC.
Le principali prospettive di sviluppo del progetto verso l'interno riguardano innanzitutto la definizione al termine del Congresso di obiettivi chiari e rendicontabili; la costruzione condivisa con i territori di un sistema di raccolta dati tramite un cruscotto di monitoraggio multidimensionale in grado di tenere memoria e rendere verificabile il grado di raggiungimento degli obiettivi definiti; infine rendere la rendicontazione sociale una prassi condivisa e ordinaria del modo di essere sindacato e del fare rappresentanza a tutti i livelli dell'organizzazione.
Un'ultima nota, conclude la Rogate, per ricordare che il progetto Rendersi conto per rendere conto riguarda non solo la FLC ma l'intera Confederazione e ha finora coinvolto il Centro Confederale, la FLAI, le CGIL Toscana, Liguria e Puglia e il patronato INCA per il sistema dei servizi. L'obiettivo è la costruzione progressiva del Bilancio sociale del sistema CGIL, obiettivo ambizioso che richiede la partecipazione attiva di tutti i compagni.
Dopo Cristiana Rogate, sono intervenuti Anna Villari (Casa editrice Valore Scuola), Paolo Peluso, Segretario generale FLC CGIL e Alessandro Pazzaglia, centro nazionale FLC CGIL.
Scarica le sintesi degli interventi di Paolo Peluso e Alessandro Pazzaglia.
Ore 12.20
Riprende la discussione con un intervento di saluto di Simonetta Fasoli, presidente MCE - Movimento di Cooperazione Educativa, la quale sottolinea la sintonia che deve continuare ad esserci tra l'MCE e la FLC per una scuola ed una educazione ancorata alla carta costituzionale. Affermando che la scuola deve continuare ad essere un presidio di laicità e di costruzione di saperi, che non devono mai essere ridotti a merce.
A seguire, l'intervento di Susanna Conti, FLC Roma Centro, lavoratrice dell'Istituto Superiore di Sanità. Pone l'accento su come il nostro paese stia vivendo una fase buia, e di come la CGIL sia l'ultimo argine alla deriva verso cui stiamo andando, mettendo in campo politiche serie in difesa dei diritti delle persone e indignandosi contro le politiche scellerate del Governo, che mette in atto attacchi continui al pubblico impiego con una campagna mediatica senza precedenti.
Fare ricerca nella sanità pubblica implica un senso di terziarietà. In questa difficile fase bisogna rivendicare l'agire sindacale della FLC nel rilancio della ricerca e di tutti i comparti della conoscenza. Susanna Conti chiude il suo intervento dichiarandosi "orgogliosa di appartenere ad un sindacato che si indigna".
Ore 12.35
Renzo Concezione, Direttore del Progetto Sviluppo Cgil che si occupa di solidarietà e cooperazione internazionale, ribadisce i numerosi risultati incassati dalla FLC CGIL: dalle elezioni RSU, alla conferenza di organizzazione di Caserta nella quale è emersa una forte cultura politica. Ha evidenziato, inoltre, che la FLC ha accumulato un patrimonio di risorse nella cooperazione internazionale. Tale cooperazione è presente un po' ovunque: in India dove, ad esempio, è presente una struttura ben organizzata, in Eritrea. L'organizzazione sta adesso cercando di riorganizzarsi: sono più di 250, infatti, i progetti realizzati in varie parti del mondo. Due gli obiettivi da raggiungere: i sistemi di organizzazione in Cgil e il decentramento territoriale. L'ambizione è quella di far in modo che la Cgil si renda visibile e riconoscibile. Servono, pertanto, delle risorse per sostenere tali attività.
Ore 12.45
Nina Daita, responsabile ufficio handicap CGIL Nazionale, ritiene che il congresso della FLC sia il più importante congresso che si sta svolgendo in questi giorni. Atti di intolleranza verso i portatori di handicap occupano i media quotidianamente. Ciò rappresenta un ritorno al passato preoccupante. Avere una disabilità non significa avere meno dignità e cittadinanza. L'Italia è uno dei pochi paesi che obbliga la scuola pubblica ad accettare i bambini con disabilità. ma d'altro canto, il Governo taglia i posti degli insegnanti di sostegno, e l'unico modo per vedersi riconosciuto il docente di sostegno è ricorrere al tribunale ed alla corte costituzionale. Il governo continua con la sospensione dell'obbligo di assunzione dei disabili nella P.A. La scuola invece, dovrebbe accogliere tutti. La nostra scuola è un modello di inclusione sociale che tutti gli altri paesi ci invidiano, ma che il Governo sta cercando di smantellare, pensando solo alle risorse economiche ed in questo modo per i più "disperati" non ci sarà futuro.
Ore 12.55
Mirco Lombardi, esperto di politiche ambientali della CGIL parla del ritorno del nucleare e delle energie rinnovabili. Il tema della conoscenza è legato a quello dell'energia e occorre, pertanto, imboccare delle strade giuste in quanto dalle scelte in tema di energia, di evoluzione industriale e tecnologia dipende il futuro dell'umanità. Questa è una nuova sfida: o si riducono i confini o si riducono i consumatori. La scelta nucleare è obsoleta. La politica del governo mira alla costruzione di una nuova greppia. Il nucleare si presta, inoltre, alla costruzione di una struttura opaca, autoritaria, che drena il denaro pubblico senza dare la possibilità di una costruzione. Per sconfiggere una linea politica di questo tipo occorre un ulteriore impegno per combatter la "revanche" dei nuclearisti.
Ore 13.08
Renata Rossi, vice presidente ANDIS (Associazione nazionale dirigenti scolastici), afferma che quella della sua associazione, è una presenza convinta al congresso della FLC. La scuola italiana avrebbe dovuto slanciarsi verso mete ambiziose, grazie all'autonomia, ed invece assistiamo ad una regressione. La scuola ha bisogno di riforme funzionali e di porre maggior attenzione ai processi ed ai risultati. Oggi assistiamo ad una crisi di partecipazione sia nei sindacati che nei partiti politici. Un congresso deve essere l'occasione per fare una riflessione sul cambiamenti che si stanno verificando.
La FLC e l'ANDIS devono confrontare le loro linee di azione ognuno per il proprio ruolo e nel massimo rispetto reciproco.
Ore 13.15
Sofia Sabatino, portavoce nazionale della Rete degli studenti, spiega che il nostro paese vive una crisi economica, politica e democratica. È maturo il momento per interrogarsi sul perché non riusciamo ad uscire dalla crisi. Tra le cause vi è la mancanza di eccellenze che sono costrette ad emigrare in altri paesi per essere riconosciuti tali e la politica è lontana dai problemi concreti delle persone. Si va avanti non per meritocrazia, ma per raccomandazione. In un momento del genere non si può non investire sulla conoscenza e sui saperi. Non esistono, tuttavia, strumenti per costruire un futuro. Si punta, invece, ad etichettare i giovani che diventano pertanto "bamboccioni", "asini", "bulli". Di fronte a tale prospettiva, occorre non cedere a questo tipo di ricatto e di inganno, evitare le divisioni e favorire la compattezza, collaborazioni e unità di intenti e di pratiche (ad esempio manifestazioni di piazza congiunte tra docenti, studenti e genitori). Occorre anche parlare, confrontarsi e dar vita agli Stati Generali della Conoscenza per opporsi a questo tipo di riordino, nonché cominciare a ragionare contro la destrutturazione nelle scuole per ricompattare le parti sociali.
Ore 13.26
Giorgio Paterna, portavoce UDU (Unione degli Universitari), in apertura del suo intervento di saluto, sottolinea quanto sia fondamentale una collaborazione con la FLC. Dalla pubblicazione della Legge 133/08 l'università vive un periodo drammatico. Le ultime leggi stanno affossando le università. Abbiamo sempre pensato che il governo avesse un'idea chiara sull'università, che le imprese prendano parte alle scelte con la loro presenza nei consigli di amministrazione. Il diritto allo studio diventa un indebitamento con le banche. Ritiene che la vera rivoluzione per il sistema universitario, è fermare ogni riforma, senza difendere lo stato attuale, ma sottolineando che senza investimenti non si possa intervenire.
Nel DDL Gelmini, prosegue Paterna, c'è un attacco molto profondo al diritto allo studio. Vogliamo un'università senza sbarramenti all'ingresso, dove gli studenti vengano valutati seriamente e che gli enti locali li vedano come una risorsa. I costi per il diritto allo studio non sono costi esorbitanti: costano meno di una missione militare.
Ore 13.30
Ilaria Lani, responsabile delle Politiche giovanili della Cgil, ribadisce che oggi la nuova generazione è sfruttata, sotto-impiegata e/o costretta all'esilio. Dare voce a questi giovani è l'obiettivo del lavoro che ci si appresta a fare. Tra gli strumenti da utilizzare vi è la costruzione di un nuovo punto di vista e un welfare che permetta ai giovani di costruire. A tal proposito è nata una redazione virtuale, "Molecoleonline.it", che mira alla costruzione di una narrazione contro il disincanto. Tra le sue politiche, la Cgil sta lavorando per aggregare i giovani, per creare nuovi spazi di incontro e ha annunciato che dal 28 al 30 luglio è in programma un meeting nazionale dei giovani a Grosseto. Nel condividere la relazione del segretario nazionale, Domenico Pantaleo, Ilaria Lani ha affermato che il tema dei giovani, durante i lavori del congresso è stato un po' strumentalizzato e ridotto sovente alla tematica delle "quote giovani". Ha focalizzato poi l'attenzione sul fatto che, in questo congresso, la presenza dei giovani è di gran lunga inferiore rispetto al congresso precedente. La Cgil deve aprire gli spazi giusti per mettere in campo progetti rigorosi di rinnovamento. Su questo tema si gioca il futuro della Cgil e dell'intero paese.
La sessione mattutina termina alle ore 14.15.