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Liberazione: FLC: «Non solo linea sindacale, oggi parliamo di Gianni Rodari»

Le radici ce l'ha piantate nel '68, ma ora cerca parole nuove il sindacato della conoscenza. Un linguaggio che si goda la ricchezza delle forme interattive e si lasci alle spalle il sindacalese, quello sì ferrovecchio novecentesco
di Redazione - 17/04/2010

Francesco Ruggeri, San Benedetto del Tronto - nostro inviato

Le radici ce l'ha piantate nel '68, ma ora cerca parole nuove il sindacato della conoscenza. Un linguaggio che si goda la ricchezza delle forme interattive e si lasci alle spalle il sindacalese, quello sì ferrovecchio novecentesco. La relazione introduttiva di questo congresso ha riservato diversi passaggi alla necessità di produrre cultura popolare, nuova narrazione, ricambio generazionale. Temi che solo pochi giorni prima erano riecheggiati nel dibattito del Cpn di Rifondazione. Lo stesso Ferrero, che mercoledì era a sentire Pantaleo, riconosce che il problema è comune alla politica e al sindacato. A margine e dentro i lavori congressuali, i 562 delegati della Flc ascoltano lezioni sulla Costituzione - la "bibbia laica" - partecipano a presentazioni di libri sulla propria storia come quello di Missaglia e Pazzaglia Tutta colpa del '68 . E dentro la sacca di ogni ospite, c'è un testo su L'arte di comunicare , sorta di manuale a uso e consumo di chi, per lavoro, deve costruire una relazione. «Comunicare, appunto, nell'era in cui questa funzione è oscurata dal suo contrario, l'imbonizione». Ermanno Detti, giornalista e scrittore per ragazzi è anche il direttore di Articolo 33 , la rivista della Flc. Oggi sarà lui a introdurre l'intervento di Tullio De Mauro, atteso dalla platea più come filosofo del linguaggio che per la sua partecipazione al governo Amato di dieci anni fa. De Mauro parlerà di Rodari perché di questo ci sarebbe bisogno: nuovi autori capaci di parlare a più di una generazione. Rodari è stato scelto per la sua pedagogia democratica, «s'è sempre occupato dei lavori e di formazione della cittadinanza», dice Detti ricordando la poesia " L'odore dei mestieri" , come tutta l'opera di Rodari solo apparentemente per fanciulli. Tra l'altro il poeta fu l'unico a tenere testa a Togliatti e Iotti che, dalle colonne di Rinascita avevano scomunicato il fumetto. «Ceti politici e sindacali non possono più essere autoreferenziali. La cultura deve essere di massa. Lo dicevamo nel 68, continuiamo a pensarci», continua Detti, autore di testi sulla lettura e sul fumetto. «Le migliaia di assemblee, scuola per scuola, che hanno preparato il congresso, potrebbero anche non discutere solo di linee sindacali. Nei luoghi della sinistra solo da poco si è ricominciato a prendere coscienza del valore delle passioni, prevale l'incomunicabilità, l'autoreferenzialità». L'età media è piuttosto alta per questo gap ma anche per l'annegamento di alcune generazioni nel mare dei lavori atipici. In cerca di una aggiornata "Grammatica della fantasia", la Flc prova anche a cambiare pelle, nel nuovo statuto è previsto un coordinamento di precari. E fu proprio questa sigla a imporre al governo Prodi il piano di stabilizzazioni poi stoppato subito dalla ministra Gelmini.

Aspettando il congresso nazionale